Storia
CAPITOLIUM…TORRE DEL GARDELLO…GABBIA D’ORO
All’angolo di Piazza Erbe, antico Foro della Verona romana, ed ancor oggi cuore della città, su parte dei resti del Capitolium, tempio dedicato a Giove, Giunone, Minerva, sorge il palazzo che fin dal 1900 era l’Hotel Gabbia d’Oro.
L’ingresso del Gabbia d’Oro è situato in Corso Porta Borsari, l’antica Via Postumia, dove si trova la preziosa “Porta Borsari”. È un’area di Verona che permette di fare un vero viaggio nella storia romana e, attraversando il periodo medioevale, veneziano, austriaco, napoleonico, arriva a noi con palazzi e splendide piazze.
In fianco all’Hotel Gabbia d’Oro, svetta la Torre del Gardello (1363) dove venne collocata una campana che al rintocco muoveva un meccanismo che segnava l’ora all’esterno. Primo orologio pubblico.
Adiacente al muro della Torre del Gardello c’era una grande Gabbia in ferro. Oggi sullo stesso luogo esiste una Gabbia che fa sognare il passato e il presente. Gabbia d’Oro.
L’ingresso del Gabbia d’Oro è situato in Corso Porta Borsari, l’antica Via Postumia, dove si trova la preziosa “Porta Borsari”. È un’area di Verona che permette di fare un vero viaggio nella storia romana e, attraversando il periodo medioevale, veneziano, austriaco, napoleonico, arriva a noi con palazzi e splendide piazze.
In fianco all’Hotel Gabbia d’Oro, svetta la Torre del Gardello (1363) dove venne collocata una campana che al rintocco muoveva un meccanismo che segnava l’ora all’esterno. Primo orologio pubblico.
Adiacente al muro della Torre del Gardello c’era una grande Gabbia in ferro. Oggi sullo stesso luogo esiste una Gabbia che fa sognare il passato e il presente. Gabbia d’Oro.
VERONA…GLI SCALIGERI…. SHAKESPEARE…GABBIA D’ORO
La famiglia della Scala fu una dinastia che governò sulla città di Verona per 125 anni (1262/1387).
Arduino della Scala, possidente di riguardo e mercante di panni, fu il capostipite ricco ma non nobile. I suoi discendenti si distinsero per abilità politiche e come abili mercanti.
Con Cangrande della Scala, la Signoria raggiunse importanza e grande eco. Abile conquistatore, scaltro politico, generoso mecenate. Dante, durante l’esilio, fu ospite alla corte di Cangrande al quale dedicò la stesura del Paradiso.
Secondo alcune fonti storiche, nella Verona governata dalla Signoria degli Scaligeri, si svolsero le vicende di “Giulietta e Romeo”.
Dante scrive nel sesto canto del Purgatorio (versetti 106/108)
“…Vieni a veder Montecchi e Cappelletti…
color già tristi e questi con sospetti…”
La storia dei due giovani era già conosciuta e diffusa nei racconti popolari e diventa nota in tutta Europa. Fu nel 1596 che il grande William Shakespeare rappresentò la tragedia di Verona, dando alla vicenda l’immortalità.
Oggi è stretto l’anello che congiunge la storia di Giulietta e Romeo con l’arte lirica ed artistica veronese attraverso le manifestazioni in Arena e al Teatro Romano.
Non sono statue od affreschi quelli che ammiriamo nelle piazze o a ridosso degli antichi muri di Verona, ma sono gli spiriti del passato che curiosi osservano, ricordano e commentano i viandanti.
La loro Verona è rosa come la cinta delle mura e la terra calpestata dagli zoccoli dei loro cavalli. La nostra Verona vive nel mondo intero attraverso le pietre che hanno vissuto le loro gesta.
Con Cangrande della Scala, la Signoria raggiunse importanza e grande eco. Abile conquistatore, scaltro politico, generoso mecenate. Dante, durante l’esilio, fu ospite alla corte di Cangrande al quale dedicò la stesura del Paradiso.
Secondo alcune fonti storiche, nella Verona governata dalla Signoria degli Scaligeri, si svolsero le vicende di “Giulietta e Romeo”.
Dante scrive nel sesto canto del Purgatorio (versetti 106/108)
“…Vieni a veder Montecchi e Cappelletti…
color già tristi e questi con sospetti…”
La storia dei due giovani era già conosciuta e diffusa nei racconti popolari e diventa nota in tutta Europa. Fu nel 1596 che il grande William Shakespeare rappresentò la tragedia di Verona, dando alla vicenda l’immortalità.
Oggi è stretto l’anello che congiunge la storia di Giulietta e Romeo con l’arte lirica ed artistica veronese attraverso le manifestazioni in Arena e al Teatro Romano.
Non sono statue od affreschi quelli che ammiriamo nelle piazze o a ridosso degli antichi muri di Verona, ma sono gli spiriti del passato che curiosi osservano, ricordano e commentano i viandanti.
La loro Verona è rosa come la cinta delle mura e la terra calpestata dagli zoccoli dei loro cavalli. La nostra Verona vive nel mondo intero attraverso le pietre che hanno vissuto le loro gesta.
G. M.
Gabbia D’Oro
Hotel